Tavola rotonda su vini rossi organizzato da Collegio periti agrari

Il Collegio dei Periti Agrari  ha organizzato nel programma di formazione “Vini rossi friulani e vini rossi francesi: stili di produzione e metodi di promozione a confronto”con la partecipazione  dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, si è tenua la tavola rotonda organizzata nell’ambito del programma di formazione.   Nella foto: il presidente del Comitato nazionale vini Dop Igp, Michele Zanardo, l’assessore Stefano Zannier, il moderatore Enzo Cattaruzzi e l’enologo Stefano Trinco.

La necessità di unitarietà nella promozione e soprattutto di intenti comuni tra produttori, organizzazioni di categoria e istituzioni per rafforzare la presenza sui mercati dei vini rossi friulani, una “nicchia” di assoluta qualità nel panorama vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia che deve essere mantenuta visto l’interesse per questa tipologia nel mondo.

È quanto è emerso dalla tavola rotonda “Vini rossi friulani e vini rossi francesi: stili di produzione e metodi di promozione a confronto” a cui è intervenuto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, presso le sale congressi di “Là di Moret” a Udine.

“Il Friuli Venezia Giulia ha qualità e capacità produttiva complessiva elevate: difetta ancora sul versante promozionale e della distribuzione ma, messi a posto questi due tasselli, ha prospettive di enorme sviluppo”, è stata l’analisi di Zannier.

“Vi sono mercati sicuramente recettivi per il vino rosso ma occorrono volumi che non sono alla portata di nessun singolo produttore del Friuli Venezia Giulia: il sistema regionale, invece, avrebbe i numeri per farlo ma occorre muoversi tutti assieme senza contrapposizioni e personalismi: esattamente come fa la Francia da molti anni”, ha evidenziato l’assessore, aggiungendo che “puntare sui rossi in Friuli Venezia Giulia significa rispondere anche ad un’opportuna differenziazione che ogni piano di marketing aziendale dovrebbe avere come caposaldo”.

I dati però danno conto di una contrazione: in meno di dieci anni la superficie vitata di uve rosse, e di conseguenza la produzione di vini, in regione è diminuita del 20 per cento (attualmente dei 25mila ettari complessivi di superfici vitate del Fvg il 20% circa è rappresentato da vitigni rossi) facendo le spese dell’espansione del Pinot grigio e del Glera.

“Questa opportunità è stata colta dagli imprenditori in quanto attualmente comporta risultati economici importanti: ha spostato un po’ gli equilibri ma non desta preoccupazione, anche se un’espansione al di là della dimensione attuale non credo sia opportuna”, ha chiarito Zannier.

Moderata da Enzo Cattaruzzi, la tavola rotonda è stata organizzata nell’ambito del programma di formazione del Collegio dei periti agrari della Provincia di Udine e ha visto, tra gli altri, gli interventi del presidente del Comitato nazionale vini Dop Igp, Michele Zanardo, e dell’enologo Stefano Trinco. Ad introdurre i lavori è stato il presidente del Consiglio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati, Mario Braga, assieme a quello provinciale, Giovanni Cattaruzzi.

Al termine Zannier, ringraziando il Collegio dei periti a cui ha lanciato l’invito per un confronto “serio e franco per collaborare a scrivere le linee strategiche future”, ha consegnato le targhe di benemerenza al docente dell’Università di Udine, Raffaele Testolin, “padre” della ricerca sui vitigni resistenti in Friuli Venezia Giulia, e al divulgatore di cultura agraria Enos Costantini.
ARC/EP

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